Le Monofobie.

Con il termine Monofobia (o Fobia Specifica) ci si riferisce alla paura persistente focalizzata su una singola realtà, per uno oggetto o situazione quindi ben definiti.

Possiamo raggruppare le paure in 5 grandi categorie:

  • Zoofobie: la paura cioè di un animale.
  • Fobie situazionali: tutte quelle fobie legate a delle specifiche situazioni come la fobia sociale, l’agorafobia, la paura dei luoghi chiusi ovvero la claustrofobia, l’acrofobia (paura dell’altezza), la paura di volare, di guidare l’auto ecc..
  • Paura di contagiarsi o di infettarsi: attraverso per esempio il contatto con delle siringhe, il sangue, lo sporco in generale o altri tipi di sostanze.
  • La paura di perdere il controllo: anche detta paura di lasciarsi andare, è una categoria che racchiude la paura di parlare in pubblico, la paura di arrossire o di sudare in modo eccessivo.
  • Paura di eventi catastrofici: è associata alla paura che accada un evento imprevedibile che alteri la realtà (terremoti, alluvioni, lutti, incidenti ecc..)

L’elenco sarebbe comunque infinito perché potenzialmente la fobia può essere diretta verso qualsiasi stimolo: un oggetto, un animale, un pensiero o una fantasia, un suono o altro ancora.

“Esistono tante paure quante se ne possono inventare”

[Nardone]

L’esposizione all’oggetto o alla situazione temuta provoca quasi sempre nella persona una forte risposta di paura o agitazione, e di conseguenza, l’oggetto o la situazione vengono attivamente evitati oppure sopportati con forte disagio.

Tutte le persone che hanno una fobia hanno in comune infatti specifiche caratteristiche: a livello psicofisiologico la persona che si trova davanti allo stimolo fobico presenta una forte reazione di panico determinata da reazioni corporee alterate, come un battito notevolmente accelerato, il blocco del pensiero e della ragione e un senso di svenimento e infine l’inevitabile necessità di fuggire o di chiedere aiuto.

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